La festa dell’Esaltazione della Santa Croce viene celebrata ogni anno il 14 settembre e la osserviamo in memoria di due eventi della storia del legno della Santa Croce. Il primo evento è legato al ritrovamento della Santa Croce su cui fu crocifisso il Salvatore e la Sua solenne esaltazione davanti al popolo da parte del Patriarca Macario di Gerusalemme, il 14 settembre 335. Questo fatto meraviglioso è dovuto all'impegno dell'Imperatrice Elena, madre del Santo Imperatore Costantino. Il secondo fatto è legato alla traslazione della Santa Croce dai persiani pagani nel 629, durante il tempo di Eraclio, che la depositò con grande onore nella Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme, dopo che il
Patriarca Zaccaria la sollevò davanti ai credenti, il 14 settembre 630.
Patriarca Zaccaria la sollevò davanti ai credenti, il 14 settembre 630.
All'inizio, la festa aveva un carattere locale celebrato solo a Gerusalemme, dove era conservato il legno della Crocifissione. A partire dal V secolo la festa si estese anche a Costantinopoli, e il cerimoniale vide uno sviluppo soprattutto dopo l’arrivo della Santa Croce da Gerusalemme a Costantinopoli nel VII secolo.
Nel calendario latino la festa dell'Esaltazione della Santa Croce è stata introdotta da Papa Sergio I.
Questa festa viene osservata con il digiuno perché ci ricorda le passioni e la morte del Salvatore. E non a caso, nella Liturgia viene letto il Vangelo del Venerdì Santo, in cui viene presentato tutto il calvario sul Golgota.
Il segno della Santa Croce
Ognuno di noi si segna col segno della croce nel modo seguente: unendo prime tre dita della mano destra, e le altre due attaccate al palmo e quindi, con la punta delle tre dita segnamo la fronte, poi il torace, poi la spalla destra e infine quella sinistra, dicendo: "Nel nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen". Quando diciamo "Nel nome del Padre" segnamo la fronte; quando diciamo "E del Figlio" segnamo il torace; quando diciamo "e dello Spirito Santo" segnamo la spalla destra e poi quella sinistra, poi finendo con "Amen".
I credenti, segnandosi col segno della Santa Croce, esprimono la loro gratitudine a Cristo crocifisso per loro sulla Croce. Gli chiedono di venire da loro e di unirsi a loro con il potere della Sua Croce con cui ha sconfitto la morte, oltre a superare tutte le azioni egoistiche che portano alla morte, cioè la separazione da Dio.
L'adorazione dei credenti è indirizzata a Cristo crocifisso sulla Croce, che i credenti vedono con la mente. Per questo motivo la Chiesa dice "La tua croce adoriamo Cristo e la tua Santa Resurrezione lodiamo e glorifichiamo”, vale a dire il tuo atto con il quale sei stato crocifisso e sofferto per noi. Non possiamo separare l'atto commesso da Cristo, cioè la sua crocifissione sulla croce, dalla sua persona. Questo è rimasto impresso nella sua persona. Pertanto, dicendo "La tua croce adoriamo Cristo", in realtà diciamo "La croce che ha lasciato il segno in te, la croce che è in te e con cui ci stai salvando!"
La venerezione della Santa Croce è simile alla venerezione delle Icone Sacre, un fatto che fu definitivamente stabilito nel VII Sinodo ecumenico, tenutosi a Nicea nel 787. I canoni prevedono che qualsiasi tipo di croce, indossata sul collo o collocata accanto alle tombe o usata diversamente, deve essere benedetta secondo il rituale sacro previsto .
Altre festività nel culto ortodosso dedicato alla Santa Croce
Nel culto ortodosso ci sono anche altri giorni in cui la Santa Croce è venerata. Pertanto, accanto al giorno del 14 settembre, quando celebriamo l'Esaltazione della Santa Croce, abbiamo anche la terza domenica della Grande Quaresima, che è stata istituita a Costantinopoli nell'ottavo secolo. Caratteristica del servizio divino di questi due giorni, cioè del 14 settebre e della terza domenica della Grande Quaresima, è l'esposizione della Santa Croce nel mezzo della Chiesa per venerarla tra l’ufficio del Mattutino e la divina Liturgia.
Inoltre, il calendario ortodosso prevede anche il giorno del 1 agosto con la memoria della "Traslazione del legno della Santa e Vivificante Croce". Questa data coincide con l'inizio del digiuno per la quaresima della Dormizione della Madre di Dio e ricorda anche la liberazione dei Greci dalla schiavitù dei Saraceni, durante il tempo dell'imperatore Manuele Comneano (XII secolo), con l'aiuto della Santa Croce. Un'altra festa è il 7 maggio, quando ricordiamo il segno della Santa Croce nel cielo durante l'Impero di Costantino.
Dobbiamo anche ricordare anche i due giorni della settimana, mercoledì e venerdì, che sono dedicati alla venerazione della Santa Croce. In questi giorni, l’ufficiatura dall’Octoiòichos, cioè il libro dei otto toni, si combina con quella dei santi dal libro Minèi, si onorano le Passioni del Signore e la Croce.
L’esaltazione della Santa Croce, giorno di digiuno
La Chiesa ortodossa non separa il Salvatore dalla sua croce. Per questo il segno della croce rimane per sempre in Cristo e nessuna croce è separata da lui. Pertanto, la nostra conversione è una crocifissione interiore per ricevere la gloria e la luce della Risurrezione del Signore, la Risurrezione che si raggiunge attraverso la morte e il sacrificio di sé. La Chiesa si rivolge alla Croce come a una persona. Pertanto, la grazia che riceviamo attraverso la Santa Croce è così grande che abbiamo bisogno di digiuno per avvicinarci a lei. Il digiuno aiuta le persone a vedere, senza essere accecati dalla luminosità riflessa dalla Croce, che è "più forte del sole".
Attraverso la croce siamo fiduciosi di ricevere la vittoria sui problemi e le sofferenze della vita e la benedizione di Cristo Dio. In questo senso, dice un inno della Chiesa: "O Dio, Tu che hai stesso di tua volontà le mani sulla Croce, facci degni di venerarla con cuore contrito, con il digiuno e le preghiere, con l'astinenza e con le buone opere, Tu che sei buono e amante degli uomini”. Il digiuno deve essere accompagnato dall’amore per diventare più facile da osservare. Così Cristo stesso diventa il nutrimento, la bevanda e il riposo del corpo che inizia a accontentarsi anche di poco cibo. L'uomo non si lamenta più di fame, sete o stanchezza. Quindi il digiuno è un viaggio per l'unione con Dio e non una semplice astensione da determinati alimenti.
Apolytìkion
Salva, Signore, il tuo popolo, e benedici la tua eredità dando ai re vittoria contro i barbari e custodendo con la tua croce la tua città.
Kondàkion
Tu che volontariamente sei stato innalzato sulla croce, dona, o Cristo Dio, la tua compassione, al popolo nuovo che porta il tuo nome: rallegra con la tua potenza i nostri re fedeli, concedendo loro vittoria contro i nemici. Possano avere la tua alleanza, arma di pace, invitto trofeo.
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Sarbatoarea Inaltarea Sfintei Cruci este praznuita in fiecare an pe 14 septembrie si o tinem in amintirea a doua evenimente din istoria lemnului Sfintei Cruci. Primul eveniment este legat de aflarea Sfintei Cruci pe care a fost rastignit Mantuitorul si inaltarea ei solemna in fata poporului de catre patriarhul Macarie al Ierusalimului, in ziua de 14 sept din anul 335. Acest fapt minunat de datoreaza efortului imparatesei Elena, mama lui sfantului Imparat Constantin. Al doilea fapt este legat de aducerea Sfintei Cruci de la persii pagani in anul 629, in vremea imp Heraclius, care a depus-o cu mare cinste in Biserica Sfantului Mormant din Ierusalim, dupa ce Patriarhul Zaharia a inaltat-o inaintea credinciosilor, pe 14 septembrie 630.
La inceput sarbatoarea a avut un caracter local fiind celebrata doar la Ierusalim, unde se pastra lemnul Crucii Rastingnirii. Incepand cu secolul al V-lea sarbatoarea s-a extins si la Constantinopol, iar ceremonialul a cunoscut o dezvoltare mai ales cu aducea Sf. Crucii de la Ierusalim la C-pol in sec VII-lea.
In calendarul Bisericii Romano-catolice sarbatoarea Inaltarii Sfintei Cruci a fost introdusa de papa Serghie I.
Aceasta sarbatoare se tine cu post deoarece ea ne aduce aminte de patimile si moartea Mantuitorului. Si nu intamplator, la Liturghie se citeste Evanghelia din Vinerea Mare, in care este prezentata toata durerea de pe Golgota.
Semnul Sfintei Cruci
Fiecare dintre noi ne insemnam cu semnul Crucii in felul urmator: impreuna primele trei degete ale mainii drepte, iar pe celelalte coua le lipim de podul palmei si asa, cu varful celor trei degete unite ne insemnam la frunte, la piept, pe umarul drept si pe cel stang, rostind deodata cu el: “In numele Tatalui, si al Fiului si al Sfantului Duh, amin”. Cand zicem “In numele Tatalui” ne insemnam la frunte; cand zicem ”Si al Fiului” ne insemnam la piept; si cand zicem “si al Sfantului Duh” ne insemnam pe umarul drept si apoi pe cel stang, incheind cu “Amin”.
Credinciosii, prin insemnarea cu semnul Sfintei Cruci, isi exprima recunonstinta fata de Hristos Cel rastingnit pentru ei pe Cruce. Ei Il roaga sa vina la ei si Sa se intipareasca in ei cu puterea Crucii Lui cu care a invins moartea, ca si ei sa invinga toate faptele egoiste care duc la moarte, adica la despartirea de Dumnezeu.
Inchinarea credinciosilor este adresata lui Hristos rastignit pe Cruce, pe care credinciosi Il vad cu cugetul lor. Pentru acest motiv Biserica spune “Crucii Tale ne inchinam Hristoase si Sfanta Invierea Ta o laudam si o slavim”, adica faptei Tale prin care ai fost rastignit pe Cruce si ai suferit-o pentru noi. Nu putem despartii fapta savarsita de Hristos, adica rastignarea Lui pe Cruce, de persoana Lui. Ea a ramas intimparita in persoana Sa. Prin urmare, spunand “Crucii Tale ne inchinam, Hristoase” spunem de fapt. “Crucii care si-a lasat urma in Tine, Crucii care este in Tine si in care esti Tu mantuindu-ne prin ea!”
Cinstirea Sfintei Cruci este asemenea cu cinstirea Sfintelor Icoane, fapt care s-a stabilit defintiv la Sinodul VII Ecumenic, tinut la Niceea in anul 787. De asemenea canoanele prevad ca orice fel de cruce, fie ca se poarta la gat sau este pusa la morminte sau intrebuintata diferit, trebuie sa fie sfintite dupa randuiala din cartile de slujba.
Alte sarbatori din cultul ortodox inchinate Sfintei Cruci
Cultul ortodox a randuit si alte zile in care sa fie cinstita Sfanta Cruce. Asadar pe langa ziua de 14 septembrie cand praznuim Inaltarea Sfintei Cruci, mai avem Duminica Crucii, adica a treia duminica din Postul Mare si instituita la C-pol in sec al VIII-lea. Caracteristic slujbei acestor doua zile este scoaterea Sfintei Cruci in mijlocul Bisericii spre inchinare intre Utrenie si Liturghie.
De asemenea calendarul ortodox mai prevede ziua de 1 august cu numirea de “Scoaterea Cinstitului lemn al cinstitei si de viata facatoarei Cruci”. Aceasta data coincide cu inceputul postului Sfintei Marii si aminteste eliberarea grecilor din robia saracinilor, pe timpul imparatului Manuel Comneanul (sec. XII), cu ajutorul Sfintei Cruci. O alta sarbatoare este la 7 mai, cand amintim aratarea semnului Sfintei Cruci pe cer in timpul imparatului Constantin.
Trebuie sa mai amintim ca doua zile pe saptamana, miercurea si vinerea, sunt consacrate cinstirii Sfintei Cruci. In aceste zile, cantarile Octoihului de la toate glasurile, care se combina cu cele ale sfintilor din Minei, cinstesc Patimile Domnului si Crucea Rastingnirii.
Inaltarea Sfintei Cruci, zi de post
Biserica Ortodoxa nu desparte pe Mantuitorul de Crucea Sa. Pentru aceasta semnul Crucii ramane vesnic in Hristos si nicio cruce nu este despartita de El. Astfel si infranarea noastra este o rastignire interioara pentru a primi slava si lumina Invierii Domnului, Inviere la care se ajunge prin moarte si prin jertfa de sine. De asemenea Biserica se adreseaza Crucii ca unei persoane. Astfel, harul pe care il primim prin Sfanta Cruce este atat de mare incat avem nevoie de post pentru a ne apropia de Sfanta Cruce. Postul il ajuta pe om sa vada, fara sa orbeasca de stralucirea data de Cruce, care este “mai scanteietoare decat soarele”.
Prin cruce nadajduim sa primim biruinta asupra necazurilor si suferintelor din viata si binecuvantare de la Hristos Dumnezeu. In acest sens o cantare a Bisericii spune
: “Doamne, Cel ce Ti-ai intins mainile pe Cruce de bunavoie, invredniceste-ne pe noi sa ne inchinam Ei, intru strapungerea inimii, luminandu-ne bine cu postirile si cu rugaciunile, cu infranarea si cu facerea de bine ca un bun si de oameni iubitor”
Postul trebuie tinut din iubire pentru a deveni usor. Astfel Insusi Hristos se face hrana, bautura si odihna trupului care incepe sa se multumeasca cu putina hrana. Omul nu se mai plange nici de foame, nici de sete si nici de osteneala. Deci postul este o impreuna-calatorie si unire cu Dumnezeu si nu o simpla abtinere de anumite mancaruri.
Troparul Inaltarii Sfintei Cruci
Mantuieste Doamne, poporul Tau si binecuvanteaza mostenirea Ta; biruinta binecredinciosilor crestini asupra celui potrivnic daruieste si cu Crucea Ta pazeste pe poporul Tau.
Condacul Inaltarii Sfintei Cruci
Cel ce Te-ai inaltat pe Cruce de bunavoie, Poporului Tau celui nou, numit cu numele Tau, indurarile Tale daruieste-i, Hristoase Dumnezeule.
Veseleste cu puterea Ta pe credinciosul nostru popor, daruindu-i Lui biruinta asupra potrivnicilor, avand ajutorul Tau arma de pace, nebiruita biruinta.
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